La risposta a questa domanda non è affatto scontata, sia perché di solito non ce la poniamo una simile questione, sia perché anche a porsela, spesso i ritmi dei bambini sono subordinati alle esigenze di vita del mondo adulto, più che volte verso i reali bisogni di sviluppo dei piccoli.  A dirla tutta, i genitori sanno bene quanto i bambini dormano nei primi tre anni di vita, mentre tali conoscenze in seguito sembrano calare. Vediamo insieme cosa riportano le tabelle degli specialisti:

  • fra i 3 e i 5 anni dovrebbero dormire fra le 11 e le 13 ore al giorno, tenendo conto che il pisolino pomeridiano tende mano a mano a sparire;
  • fra i 5 e i 12 anni si scende intorno alle 10/11 ore di sonno. ( n.r.d. Indicazioni della National Sleep Foundation e della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale).

Naturalmente la regolarità degli orari e la ritualità favoriscono nettamente un sonno ristoratore.

Cosa succede se un bambino dorme meno ore di quelle suggerite per un periodo di tempo abbastanza lungo?

Escludendo le situazioni particolari, come un paio di notti insonne per malattia ad esempio, le ricadute sono importanti e possono andare da un incremento dell’aggressività all’incapacità di controllarsi, da manifestazioni depressive a forte stress ed irritabilità, da difficoltà nell’organizzarsi a scarsa capacità nel concentrarsi, dalla goffaggine motoria al rischio obesità e dato che fra un mese arriveranno anche le pagelle, teniamo conto che la memoria e la riorganizzazione dei ricordi più complessi, come l’insieme dei concetti alla base della matematica e del linguaggio, sono favoriti in modo determinante da un “buon sonno”.

Lungi dall’alzare l’indice contro nessun genitore che per storia personale si trova a fare i salti mortali fra gestione di lavoro e casa, faticando a mettere a letto i figli o costretto a svegliarli presto, vorrei solo suggerire di monitorare quest’aspetto del quotidiano perché può essere uno strumento concreto per risolvere alcune piccole difficoltà, senza ricorrere in prima battuta ad uno specialista.

 

Alba Passarella

Pedagogista Clinico ANPEC N.4278

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