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IL PUNTO DI VISTA DEL PEDAGOGISTA CLINICO

A studiare si fa fatica: indagare le cause del disagio.
Una volta si diceva: “vai a scuola, impara a leggere, scrivere e fare di conto, e andrai dove vuoi”. Oggi possiamo ancora dire la stessa cosa? Con l’ avvento delle nuove tecnologie che permeano molti momenti della nostra vita, le richieste sempre più incalzanti nelle prestazioni lavorative e la rapidità con cui vengono cambiati strumenti e macchinari, sembra proprio non bastare più. Sembra. Sarà così? Guidati dal buon senso, si possono fare alcune importanti considerazioni che rivalutano la saggezza popolare dei nostri nonni.

Leggere, scrivere e fare di conto sono in effetti le basi su cui poggiano tutti gli apprendimenti successivi. Per questo ritengo il vecchio detto sia ancora attuale: “vai dove vuoi” nel senso che potrai scegliere la tua strada di formazione successiva, con basi solide che ti supporteranno e agevoleranno.

Ogni persona ha caratteristiche individuali che la portano a preferire ed eccellere o ad avere gravi difficoltà e lacune, in una o in più di quelle specifiche competenze.

Per i primi, senza difficoltà di apprendimento, la vita scolastica dovrebbe filare liscia: saranno volontà, desiderio, emotività, a giocare un ruolo determinante nella riuscita finale.

Per i secondi le difficoltà si presentano quasi quotidianamente, qualunque materia affrontino e l’esito ultimo della carriera formativa, dipenderà anche da tali lacune, oltre ovviamente che dalla componente emotiva.

Studiare è fatica, ci vuole impegno e costanza, capacità di rinunciare a qualcosa per avere il tempo da dedicare ai libri, ma chi ha difficoltà legate alla lettura, alla scrittura e al calcolo, impiega certamente più energie e nonostante lo sforzo, la riuscita potrebbe essere comunque compromessa.

E’ importante quindi approfondire quali siano le cause delle difficoltà di apprendimento emerse, nel più breve tempo possibile: un intervento tempestivo garantisce certamente il margine più ampio di recupero possibile. Attivarsi subito per lo studente in difficoltà può fare la differenza: vedersi riconosciuta la fatica sproporzionata rispetto alla resa, significa evitare eventuali umiliazioni e avviare un processo di recupero efficace.

Il soggetto sarà così il più autonomo possibile, sia dal punto di vista degli apprendimenti che della crescita globale come persona.

Avere fondamenta solide e sicure, è la garanzia più importante per poter imparare in seguito qualunque mestiere: nessuno è escluso!

PDF: A STUDIARE SI FA FATICA