Che fatica dirgli di “no!”

RUBRICA: IL PUNTO DI VISTA DEL PEDAGOGISTA CLINICO

Dire di “no” è un diritto-dovere che appartiene ad ogni genitore e che va esercitato per accompagnare i propri figli nella costruzione di un’identità solida e capace di sostenere le frustrazioni, nel presente e soprattutto in futuro. Accondiscendere alle richieste dei figli sempre e comunque, può sembrare una buona soluzione sul momento perché evita capricci e pianti dei piccoli, sollevando al contempo gli adulti dalla fatica di dover ricercare strategie utili per opporsi ad esse. Il problema è che uno stile educativo di questo genere non supporta in modo adeguato lo sviluppo armonico e solido della personalità del soggetto in età evolutiva, prestando il fianco all’insorgere di problematiche di vario tipo, legate ad esempio all’insicurezza, all’incapacità di sostenere le frustrazioni e di dire a propria volta “no”. La verità è che questo discorso è ben comprensibile e condivisibile ma di non semplice applicazione, perché spesso il mondo adulto è sprovvisto di strumenti concreti per fare qualcosa di diverso. La buona notizia è che si può fare qualcosa e che non è poi così difficile modificare la rotta, ma il primo passo è riconoscere di essere in crisi e chiedere un aiuto. Lo stile educativo che un adulto esercita è l’espressione di un complesso di elementi che interagiscono fra loro, radicati nella propria storia personale, nelle esperienze di vita, nelle proprie qualità e risorse come nei propri limiti. Ovviamente una coppia genitoriale dovrà tenere conto di ciò e confrontarsi sulle linee educative da scegliere: fare fronte unito è essenziale per avere successo. Quindi, una prima difficoltà può essere quella di trovare linee comuni e condivise; una seconda potrebbe essere quella di comprendere quali risorse individuali ha ogni persona, da sfruttare come punti di forza, al fine anche di compensarsi nella coppia genitoriale; una terza comprendere le fatiche individuali relative alla propria capacità di dire e sostenere i “no”.

E’ un processo complesso e articolato quello educativo, in perenne cambiamento durante gli anni della crescita di un figlio che non di rado può mettere in crisi. Nei momenti di difficoltà si possono consultare pubblicazioni di esperti, blog, siti, sportelli e naturalmente i professionisti che si occupano di questi temi in maniera specifica perché possono accompagnare l’adulto nella costruzione di strumenti educativi maggiormente efficaci. La cosa veramente importante è non restare soli e isolati.

Alba Passarella, Pedagogista Clinico ANPEC – www.studiometalogo.com – cell. 333.6669805 whatapp o sms.