Al termine dell’anno scolastico non manca poi molto tempo e saranno sempre più numerose le occasioni in cui i vostri figli si troveranno su un palco per un saggio, uno spettacolo o per ritirare il desiderato “diplomino”. Tenetevi pronti a forti emozioni, a ricordare per sempre i loro visi sorridenti e a condividere i ricordi per sempre…ma condividere che significa?

Un bambino che si impegna in una performanche qualunque, si aspetta di vedere i propri genitori che lo guardano, gli sorridono e magari si emozionano, insomma devono sentirli vicini e presenti. Nel qui ed ora dell’evento, nell’attenzione al dettaglio, nell’ascolto della voce, c’è una condivisione irripetibile che consolida e alimenta quel legame d’amore che da sempre li accompagna. Lasciate in borsa il cellulare e non frapponetelo fra i vostri occhi commossi e il loro bisogno di sentirsi guardati dalle persone più importanti della vita. Essere lì, presenti e attenti con tutti i vostri sensi, protesi nell’impegno di prestare loro attenzione, è un nutrimento essenziale per la vita, l’autostima e i legami: questa è condivisione. Una condivisione che resta nel ricordo di tutti, che potrete raccontare a parole: le immagini non sono tutto. I vostri figli hanno bisogno di serbare il vivido ricordo dello sguardo soddisfatto di mamma e dell’orgoglio di papà: non private i bambini di questi istanti irripetibili per fare innumerevoli foto. I bambini costruiscono la propria identità anche sull’immagine di sé che lo sguardo del genitore gli restituisce: cosa può consolidare nel profondo, se di fronte vede la sagoma del cellulare e non lo sguardo dei genitori?

Ogni genitore possiede un grande potere, quello di far sentire importante un figlio, amato e sicuro; lo sguardo rappresenta uno strumento insostituibile: non rinunciate ad esso, le fotografie non sono “la questione più importante”.

Alba Passarella

Pedagogista Clinico ANPEC N.4278

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